Andrea Appino

Andrea Appino

La Festa Della Liberazione
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D             
La festa della liberazione 
B                        D 
Da questa voglia di serenità 
A 
E da quelli ubriachi di belle parole 
G                        D 
Da quelli sbronzi d'autorità 

D 
Come mio nonno, minatore di verbi 
B                              D 
E congiuntivi di nessuna utilità 
A 
Di rispetto per se stessi e per gli altri 
G                      D 
Praticamente l'infelicità 

G                             A 
E questi bambini, pimpanti e codardi 
          D                   G 
Che hanno già perso la verginità 
B                       A 
L'imene rotto della meraviglia 
        G           A           D 
Nessuna scintilla, una sega a metà 

La festa della liberazione 
Ce ne son molti di cui mi libererei 
A cominciare da quelli di famiglia 
Dai tarli che mi han regalato i miei 

Dalla voglia di cascare sempre in piedi 
Dalla tua scuola, dall'università 
Che ti ha insegnato soltanto ad imparare 
Per imparare, e adesso che si fa? 

E mia sorella rizzacazzi per scelta 
Un piercing sull'ombelico, sei una celebrità 
In questo paesino di grandi repressi 
Pochi e squallidi amplessi, la mediocrità 

La festa della liberazione 
Da tutti gli atei, compreso il sottoscritto 
Io prego molto, ma molto di più 
Di chi si inginocchia e prega il soffitto 

E passo ore, giorni, mesi a pensare 
Stelle, non guardarle mai 
Ho paura di vederlo spuntare 
Sorride e dice "Appino, che cazzo fai?" 

E la marcia nuziale di tutti 
E' un aereo che passa e che lascia una scia 
Che divide il cielo da quelli buoni da quelli 
che han bisogno della polizia 

La festa della liberazione 
Da questo talento di perdonarmi tutto 
E perdono gli altri solo se è comodo a me 
Dio quante balle che mi son detto 

E che ho detto a tutti quanti voi 
Invitati a casa mia e poi lasciati fuori 
E mia sorella piange di nascosto 
La sua ragazza le ha detto "Muori" 

E tutti i maschi del paese sono in tiro 
Nell'attesa si picchiano per toccarsi un po' 
Quanto è brutta tutta questa campagna 
la gente si lagna e nemmeno un falò 

Mentre al centro ho rubato il senso 
Centrare un bersaglio è quello che vorrei 
Come mio padre 34 anni fa 
Una vita ad allontanarlo e diventare come lui

Enviado por: Angela Letra

Corrigido por: sem correções